Da più di mezzo secolo, un’istituzione della cucina italiana è nascosta in un vicolo nel cuore di Covent Garden, uno dei luoghi più antichi e colorati di Londra. Giovanni’s è il ristorante italiano della capitale del Regno unito scelto dalle celebrità più famose del mondo, la fama della sua delicatezza culinaria autentica e dell’atmosfera intima è condivisa dai appassionati gourmet che frequentano questo luogo e che vengono curati con amore e dedizione. Lo chef e proprietario, Pino Ragona, dedica infatti il suo servizio attento a tutti i suoi clienti: “Voglio che si sentano a casa e che siano trattati come se fossero la mia famiglia – dice -. Un sorriso non ha bisogno di una traduzione”.
Giovanni’s è riconosciuto come il miglior ristorante italiano a Londra. E’ qui che Pino sostiene con passione la protezione di una cucina tradizionale nella quale è specializzato. Una traduzione che ha ereditato direttamente dai suoi antenati aristocratici. Pino Ragona ha infatti il titolo di conte ed è l’ultimo discendente di un lignaggio ininterrotto dal 1436. Da 175 anni la sua famiglia cura la ristorazione e fin da bambino Pino Ragona era consapevole dei valori genuini della gastronomia italiana. “Applico i principi di conservazione del patrimonio mondiale dell’Unesco alla cucina che ho amato per tutta la mia vita, proprio come mio padre e i suoi antenati hanno fatto – dice Pino Ragona – Molto spesso oggi vengono apportate modifiche alla tradizione. Questi chef non capiscono le meticolose tradizioni che io sono stato educato a sperimentare. Confondono la modernizzazione con miglioramento e così facendo distruggono le bellezze essenziali del nostro patrimonio. Io cerco di fare piatti sempre migliori e, occasionalmente, sperimento nuove ricette, ma sempre restando dentro le rigorose linee guida della tradizione autentica”.
Pino Ragona prima ha assaporato l’esperienza culinaria a casa nel villaggio siciliano di San Michele di Ganzaria a Catania, dove è nato, 54 anni fa, in una lunga e distinta famiglia di ristoratori e affezionati gourmet. Il patrimonio risale al 13 ottobre 1836, quando re Ferdinando II e della regina Maria Teresa d’Austria con la loro cavalleria visitarono il conte siciliano Ignazio Ragona nella sua tenuta. La tenuta divenne presto un centro in cui l’aristocrazia siciliana si incontrava regolarmente e i Ragona intrattenevano i loro ospiti e godevano dei frutti dell’isola. La passione per la cucina della famiglia Ragona divenne leggendaria e la passione del conte per il buon cibo fu riconosciuta in tutta la Sicilia, attirando i più ricercati chef. La passione e la competenza sono state trasmesse continuamente attraverso le successive generazioni della famiglia di Ragona e sono ancore vive da Giovanni’s.
Il padre di Pino, Virgilio, venne a Londra per aprire Giovanni’s nel 1952, non per necessità economica, ma nello spirito di avventura. Ha deciso che questo sarebbe stato un piccolo ristorante in un luogo nascosto con dieci tavoli – circa 40 coperti – e il suo obiettivo era quello di dare al cliente un servizio di qualità particolarmente esclusivo in un ambiente intimo. Continuando la sua tradizione, il figlio Pino ha creato una clientela che è diventata la leggenda del ristorante. Le più grandi personalità del teatro, cinema, opera lirica, nobiltà, politica e sport sono passati attraverso la piccola porta e in un vecchio e stretto corridoio che si apre in uno spazio splendidamente arredato e discretamente illuminato: la sala da pranzo. Le pareti sono decorate con le fotografie firmate dei diversi personaggi che hanno avuto il piacere di consumare l’autentica gastronomia siciliana mentre si rilassavano nell’accogliente atmosfera familiare di questo piccolo gioiello.
Pino ha scritto volumi di aneddoti personali ricordando le serate con Elisabeth Taylor, Bette Davis, Ava Gardner, Katherine Hepburn e Frank Sinatra – Angela Gheorghiu, Roberto Alagna, Luciano Pavarotti, Carlo Bergonzi e Juan Diego Florez – Il principe Carlo, la principessa Diana, e la Famiglia Reale di Monaco – Mardonna Diego e Pelè.
Per molti di questi personaggi, Giovanni’s è diventato come una seconda casa. Pino racconta come Frank Sinatra utilizzava il ristorante per inviare lettere indirizzate a Ava Gardner. “Lei ha cenato spesso qui – racconta lo chef – e Frank Sinatra sapeva di poter scrivere a lei al nostro indirizzo, utilizzando la parola in codice ‘Alfredo’. Abbiamo sempre saputo che è stato da lui e doveva essere dato a Miss Gardner. Questo è stato alcuni anni dopo che avevano divorziato, naturalmente. Mi ricordo in particolare un’occasione quando Frank Sinatra era qui a metà degli anni 1980, quando mio padre ed io eravamo insieme, e ha voluto disegnare una mappa della Sicilia per mostrarci esattamente dove suo padre era nato. Lo lasciammo disegnare in su una delle nostre tovaglie!”
Pino ricorda anche che l’idea del concerto Tre Tenori è stato concepito durante una cena informale da Giovanni’s. “Quello che ho sempre voluto è che il cliente sentisse nel nostro ristorante l’emozione e la bellezza di ciò che l’Italia ha dato al mondo: una combinazione della sua grande opera patrimonio e la sua tradizione culinaria unica – prosegue – Mi piace pensare che i nostri visitatori in questo locale possono apprezzare il cibo che mangiavano i grandi compositori d’opera italiani come Bellini, Rossini, Donizetti, Verdi, Puccini”.
Pino Ragona ha due figli 13 e 10 anni, Giuseppe e Azzurra. Entrambi sono già chef di grande talento e stanno seguendo le orme del loro padre e, a tempo debito, passeranno il traguardo dei due secoli della tradizione culinaria dei Ragona. Pino riconosce inoltre un ruolo molto importante alla moglie inglese, Claire. Sono sposati da 15 anni e da sempre Claire si è dedicata ad aiutare Pino nella prosecuzione della tradizione di suo padre, in particolare contribuendo alla realizzazione di una consapevolezza del lignaggio aristocratico e raffinato della famiglia per la comunità britannica. Come contessa Ragona Claire favorisce la comprensione della tradizione che si può apprezzare da Giovanni’s.
Pino Ragona è uno degli ambasciatori più importanti della cultura italiana a Londra e questo è dimostrato dal raro onore che ha ricevuto quando, nel 2002, è stato invitato a Buckingham Palace come uno dei pochissimi italiani alla celebrazione del Giubileo d’oro per la Regina Elisabetta II. Ora è un ospite d’onore al London Jazz Party, insieme ad un altro connazionale di grande talento: il giovane batterista Gianluca Pellerito. “Sono così felice di partecipare e di mettere la mia firma sulla cena esclusiva per questa occasione a fianco del suo brillante talento di fama internazionale, il mio giovane connazionale Gianluca Pellerito – dice – Ho già avuto l’onore e il privilegio di incontrare e conoscere alcuni delle più importanti personalità mondiali al mio ristorante e questa è per me un’occasione particolarmente emozionante. Sarò infatti accanto a un altro siciliano come mecche si è già affermato come uno dei migliori emissari della cultura e dell’arte italiana nel mondo”.