CulturaCulturaJo SkinriteJo Skinrite

The Expansionism

September morn… We danced until the night became a brand new day…

Proprio questa danza, quella che sfiora il divino macchiandosi indelebilmente a quel tocco, quell’avvinghiarsi d’Amore e Psiche a forgiare un DNA non ancora svelato che già il nuovo Fidia seppe intuire in quel rarissimo avvolgersi d’eccezioni che ancor prima il Bernini ben rivelò: tutto ciò ha dato i natali a Marco Ambrosecchia (Italia, 8 Settembre 1977), che il 6 ottobre 2011 a New York, nel cuore di Manhattan, in conferenza stampa internazionale presenta l’Espansionismo al mondo.
Col sorriso che ha intriso di leggenda la memoria di ciascuno, anche Frank Sinatra, nell’amata Grande Mela, avrebbe abbracciato tal evento consapevole che la notte diventa sempre giorno, ma è necessario continuare a danzare, a protrarre le eccezioni. Ed è ciò che fa Marco Ambrosecchia, mai arrendendosi a un’arte che ha smesso d’essere il pilastro della civiltà umana e dell’etica universale. E lo fa andando al di là della mera critica, offrendo uno schiaffo violento all’indecenza, sfiorando l’oltraggio del comune sentire e scegliendo, così, di osare.
È presso una location d’eccezione come Soho Grand Hotel e al cospetto della stampa internazionale, che cento anni dopo il Futurismo, l’Italia e il mondo vedono l’affermarsi dell’Espansionismo. Il rivoluzionario Manifesto dell’Arte del Movimento non affonda le proprie radici, come nel caso del testo redatto dal Marinetti, in un pensiero influenzato variamente da svariate istanze teoriche, tra le quali si possono ricordare quelle sulla volontà di potenza e sull’oltreuomo enunciate da Nietzsche, il socialismo libertario di Sorel e le idee sullo scorrere soggettivo del tempo e sui legami tra corporeità e intelligenza elaborate da Henry Bergson; il Manifesto dell’Espansionismo è, infatti, sostenuto esclusivamente dalla teoria che ne costituisce le fondamenta, ritenuta degna della massima attenzione da parte del mondo universitario pubblico, ed in virtù di ciò e quindi del rapporto “simbiotico” con il Manifesto stesso, rappresentando un “unicum” nella storia dell’arte di tutti i tempi. Il Manifesto dell’Espansionismo, inoltre, non è stato promosso privatamente come nel caso del testo futurista del 1909 pubblicato dal Marinetti che «pagò di tasca propria la pubblicazione sul quotidiano parigino Le Figaro»1; il Manifesto dell’Espansionismo è stato, invece, pubblicato su un documento pubblico di rilevanza universale a livello istituzionale internazionale e sottoposto a valutazione da parte dell’istituzione pubblica che ne ha prima autorizzato la pubblicazione stessa e che lo ha poi esaminato, ossia l’Università Italiana2, conferendo a quel documento il più alto dei riconoscimenti per mano del Professore Emerito Paolo Emilio Carapezza, storicizzando, così, Teoria e Manifesto dell’Arte.
Infatti, essendo un “precedente” illustre il caso di Friedrich Wilhelm Nietzsche che pubblica come Tesi di Laurea una propria opera, ossia La nascita della tragedia, MARCO AMBROSECCHIA è artista-teorico-fondatore dell’Espansionismo (www.espansionismo.com), Movimento che nasce con  il Manifesto dell’Arte presentato in Tesi di Laurea e consacrato con Lode e Menzione di Merito, massimo giudizio accademico esistente, del quale è, inoltre, divenuta oggetto anche la “teoria del tutto” articolantesi in una teoria della conoscenza e in una cosmogonia, e costituente la base teoretica del Manifesto dell’Arte dell’Espansionismo; Marco Ambrosecchia è, infatti, colui che, in quanto anche teorico, ha elaborato quel complesso sistema filosofico, uno scritto ricco di immagini di Opere realizzate dall’artista stesso. È stato, pertanto, indiscutibilmente sottolineato, definitivamente e pubblicamente, l’elevatissimo livello scientifico dei fondamenti teoretico-artistici dell’Espansionismo, determinando il prestigio che gli è riconosciuto.
E volendo evidenziare l’eccezionalità dell’Espansionismo, è da ricordare che nella storia dell’umanità non è mai accaduto che la persona del teorico avente elaborato una “teoria del tutto” articolantesi in una cosmogonia ed in una teoria della conoscenza, coincidesse con la persona del creatore di un manifesto artistico dalla stessa derivante, e con la persona dell’artista stesso; e che quei tre ruoli, a loro volta, coincidessero con la persona fondatrice di un Movimento ponente le proprie fondamenta sui principi dello stesso sistema filosofico.
Infatti, inserendosi come già storico germoglio del XXI secolo, “Marco Ambrosecchia e l’Espansionismo” è stato, accanto a nomi che hanno fatto la storia del pensiero e dell’arte del XX secolo, tra gli argomenti di un’importantissima tesi universitaria presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Palermo, Corso di Laurea in Psicologia3.
Inoltre, Marco Ambrosecchia con un suo saggio dai toni accesi e ribelli sull’Espansionismo e il suo rapporto con l’arte contemporanea, è stato presente presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York, presso il Kennedy Center di Washington e presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra.
E all’inizio di questo viaggio, che Marco Ambrosecchia dichiara di voler condurre tenendo per mano chiunque voglia seguirlo, i suoi occhi cantano e ci trasmettono quell’emozione che immutabile sospinge:
September morning …still can make me feel that way…
E anche The Voice gli avrebbe sorriso.

1 Gillo Dorfles – Angela Vettese, Arti Visive, Il Novecento, Protagonisti e Movimenti, Bergamo, Istituto Italiano Edizioni Atlas, 2006 p. 134.
2 Università degli Studi di Palermo – Facoltà di Lettere e Filosofia – Corso di Laurea in Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo.
3 Nadia La Pira, Transgenerazionale, Al di là dello Spazio e del Tempo… Un Viaggio sincronico tra i legami nascosti dell’Albero Genealogico, Università degli Studi di Palermo, Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea in Psicologia, anno accademico 2007-2008.

MARCO AMBROSECCHIA (Italia, 1977)

È artista-teorico-fondatore dell’Espansionismo,
Movimento che nasce con il Manifesto dell’Arte
presentato in Tesi di Laurea e consacrato nell’ambito
universitario con Lode e Menzione di Merito, massimo
giudizio e riconoscimento accademico esistente, del
quale è, inoltre, divenuta oggetto anche la “teoria del
tutto” articolantesi in una teoria della conoscenza
ed in una cosmogonia, e costituente la base teoretica
del Manifesto dell’Arte dell’Espansionismo;
Marco Ambrosecchia è, infatti, colui che, in quanto
anche teorico, ha elaborato quel complesso sistema
filosofico, uno scritto ricco di immagini di Opere
realizzate dall’artista stesso. Sommo giudizio che ha,
pertanto, indiscutibilmente sottolineato, definitivamente
e pubblicamente, l’elevatissimo livello scientifico dei
fondamenti teoretico-artistici dell’Espansionismo,
determinando il prestigio che gli è riconosciuto.
Teoria e Manifesto dell’Arte già storicizzati, quindi,
dall’Università degli Studi di Palermo presso la
Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di Laurea in
Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo.
Ed infatti, inserendosi come già storico germoglio del
XXI secolo, “Marco Ambrosecchia e l’Espansionismo”
è stato, accanto a nomi che hanno fatto la storia del
pensiero e dell’arte del XX secolo, anche tra gli
argomenti di importantissime tesi universitarie.

Jo Skinrite

Comments are closed.

0 %