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UN 2013 SPECIALE

Negli Stati Uniti l’Italia lascia il segno. «Non c’è americano che non l’abbia conosciuta e percepita, che non l’abbia ascoltata o ballata, ammirata in un museo o apprezzata a tavola. Non c’è americano che non abbia mai sognato, almeno per un istante, di poterla visitare». Parola del segretario di Stato John Kerry, uno dei tanti big dell’amministrazione Obama ad aver accolto con entusiasmo l’arrivo del 2013, con la sua giostra continua di eventi oltre 200 in più di 50 città e la ventata di novità che ha portato. Non solo nei palinsesti delle grandi metropoli ma, per la prima volta, anche in quelli di città più defilate come Tulsa, Sarasota, Cleveland, Fort Worth e Charleston. L’Anno della Cultura Italiana negli USA, nonostante la crisi che stritola il Bel Paese e i tagli che hanno interessato il settore, è probabilmente la più imponente operazione di rilancio dell’Italia mai avviata oltreoceano. Un’operazione che, mese dopo mese, sta confermando il successo del genio italico, con la capacità tutta italiana di promuovere e valorizzare il meglio del Paese anche in tempi difficili. Molto si deve alla formula utilizzata per finanziare il vasto programma di eventi la sponsorizzazione diretta dei privati – e all’efficace collaborazione che il Ministero degli Esteri e la rete diplomatica e consolare italiana in America hanno saputo instaurare con i brand italiani, le istituzioni museografiche e i centri di ricerca italiani ed americani. Al banco di prova, una formula vincente: l’Anno sta mantenendo la sua promessa iniziale, quella di fornire una straordinaria vetrina per il nostro inestimabile patrimonio culturale e di proporsi al contempo come piattaforma di opportunità e di visibilità per le imprese italiane presenti sul mercato statunitense. E infatti, in linea con il leitmotiv scelto dalla Farnesina per la Manifestazione “scoperta, ricerca e innovazione” e con l’idea della cultura come asset essenziale per promuovere sviluppo e crescita, sono stati soprattutto i temi scientifici, con le eccellenze italiane, a caratterizzare i primi sei mesi della Manifestazione. A Boston e a Washington, l’omaggio ai Premi Nobel italiani – Renato Dulbecco, Rita Levi Montalcini e Franco Modigliani – si è concretizzato, per esempio, in una serie di convegni internazionali sulle collaborazioni passate e presenti tra ricercatori americani e italiani e su come poter intensificare l’avvio di altri progetti comuni di ricerca. San Francisco, culla della Silicon Valley, ha ospitato l’Italy Tech Week, una settimana di iniziative per illustrare le diversi componenti della scienza e dell’innovazione italiana mentre a Chicago, nell’ambito del Biotech 2013, è stata di scena l’eccellenza con la presentazione dei Parchi Scientifici fiore all’occhiello del nostro Paese. E anche in quest’ultimo caso, la finalità dell’evento è stata quella di creare nuove opportunità per il Sistema Paese attraverso un programma d’incontri organizzati tra potenziali partner finanziari, partner tecnologici dei Parchi Scientifici e ricercatori italiani. Le celebrazioni per il 50esimo anniversario della cooperazione con la Nasa hanno infine puntato i riflettori sull’importante realtà dell’industria spaziale italiana. La ricorrenza ha peraltro coinciso con la firma di uno storico accordo quadro per il proseguimento e lo sviluppo della collaborazione Italia-USA in questo settore strategico. Testimoni d’eccezione della cerimonia di firma, il nostro astronauta dello Shuttle Roberto Vittori e, attraverso un collegamento video, il giovane collega Luca Parmitano che, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, ha portato il logo dell’Anno della Cultura. Cinema, teatro, musica, letteratura, moda, design, gusto: in soli sei mesi la cultura italiana ha già fatto conoscere negli Stati Uniti molte delle sue facce. Tra le sue maggiori espressioni del passato, le eccellenze del presente e le prospettive future, il 2013 non poteva non regalare un ruolo dominante alla grande Arte, a cominciare dall’evento inaugurale dell’Anno, alla National Gallery di Washington: lo svelamento e la mostra del David-Apollo di Michelangelo proveniente dal Museo del Bargello di Firenze. La scelta di questo capolavoro incompiuto è di per sè carica di significato. Prestato per la prima volta agli Stati Uniti nel 1949, in segno di gratitudine per gli aiuti del Dopoguerra, il David-Apollo simboleggia il forte legame tra Italia e Stati Uniti ed è oggi sinonimo della comune volontà – rafforzata dalla storia, dalle radici culturali e dai valori condivisi – di consolidarlo ulteriormente. Per gli americani, il ritorno del marmo michelangiolesco è stato un“regalo” tanto gradito quanto inaspettato. Lo testimonia l’insolita proposta lanciata, scherzando, dal segretario di Stato Kerry: «voi vi tenete George Clooney e noi ci teniamo il David-Apollo». La statua è ovviamente tornata a Firenze, ma a quel prestito straordinario ne sono seguiti molti altri. Il famoso Bruto Capitolino, uno dei più antichi e preziosi bronzi della collezione dei Musei Capitolini di Roma, è stato in mostra al Museum of Fine Arts di Boston fino al 1° maggio scorso. Mentre l’Efebo di Mozia è uno dei pezzi più importanti della mostra al Getty Museum di Los Angeles sulla Sicilia ai tempi della Magna Grecia : “Sicily: Art and Invention between Greece and Rome”. Con l’Anno della Cultura, gli americani hanno potuto ammirare dodici dipinti rinascimentali, in parte provenienti da collezioni italiane, del maestro Piero della Francesca, per la prima volta esposti alla Frick Collection di New York. I modelli e le statue in terracotta del Bernini hanno fatto il loro attesissimo debutto in Texas, al Kimbell Museum di Forth Worth, mentre in Florida, al Ringling Museum di Sarasota, sono giunte 70 opere da più di 30 musei e collezioni private del pittore veneziano Paolo Veronese. Fino a metà luglio, al Metropolitan di New York, è esposta la celeberrima statua bronzea del Pugile a Riposo, attribuita a Lisippo e mai portata negli Stati Uniti prima d’ora. In un’altra sala del MET, e sempre nell’ambito dell’Anno della cultura, il ritratto gioiello della Galleria Estense di Modena, il Francesco I d’Este dipinto da Diego Velaszquez. L’esposizione del quadro, inaugurata lo scorso 15 aprile, è stata l’occasione per lanciare anche negli Stati Uniti una campagna di raccolta fondi a favore della Galleria Estense, tuttora chiusa per i gravi danni subiti con il terremoto dell’anno scorso. Tra le numerose iniziative che lasceranno un segno ben oltre il 2013 c’è anche la bellissima mostra allestita al National Museum of Women in the Arts per la prima astrattista italiana contemporanea: Bice Lazzari. L’esposizione ripercorre l’evoluzione artistica della pittrice e conta venticinque delle sue opere più significative, sette delle quali saranno donate al Museo che dedicherà all’artista un’intera parete. Da segnalare, anche l’esposizione alla Phillips Collection di Washington – di sculture e disegni di De Chirico ispirati a temi mitologici. Spazio al contributo creativo italiano anche per quello che riguarda il design: San Francisco è diventata la capitale delle grandi firme che abbiamo in questo campo con una mostra del Design Museum della Triennale dedicata al New Italian Design. E ancora, design, innovazione, gusto, impegno sociale sono i motivi conduttori di “Barrique: La Terza Vita del Legno”, una mostra itinerante davvero speciale che sta toccando tutte le grandi città statunitensi. Sotto i riflettori, per la prima volta oltreoceano, gli oggetti di design progettati da noti architetti e designers italiani emergenti, realizzati dalla Comunità anti-droga di San Patrignano recuperando il legno delle botti (in collegamento con la mostra vengono promossi e degustati ottimi vini da tutte le regioni d’Italia). Le vecchie botti in disuso, come per incanto, diventano mobili ed oggetti pregiati d’arredo. Come i famosi arredi di Giò Ponti, uno dei grandi maestri del Design e dell’architettura mondiale del ‘900. È dedicata a lui e allo stile delle case italiane un’altra importante esposizione dell’estate, “Vivere alla Ponti”. La ricorrenza, proprio nel 2013, del bicentenario della nascita di Verdi, ha poi fatto sì che il programma musicale focalizzato riservasse un ruolo di primo piano alla grande tradizione del melodramma italiano. Da Rossini a Verdi, da Respighi a Puccini e Donizetti, dopo che l’opera ha dominato i cartelloni dei primi teatri americani, sarà il grande Maestro Riccardo Muti a chiudere la stagione 2012-2013, a Chicago, con tre concerti verdiani che ha voluto dedicare all’Anno della Cultura. L’inconsueta ricchezza delle proposte liriche è stata celebrata anche nell’evento culturale e mondano più “in” della Capitale: il tradizionale Opera Ball a sostegno della Washington National Opera e del Kennedy Center, il gala annuale più gettonato dalla comunità diplomatica internazionale e dai Vip statunitensi. Non a caso Villa Firenze, la magnifica residenza dell’Ambasciatore italiano in Usa Claudio Bisogniero, ha fatto da cornice alla serata che è stata un’ulteriore occasione per promuovere l’Anno della Cultura. Oltre 500 invitati “top” tra cui il vicepresidente Joe Biden e sua moglie Jill, sulle note delle più celebri arie d’opera italiana, hanno reso omaggio all’Anno. Alla voce Musica e Teatro, non poteva mancare un’altra eccellenza italiana conosciuta in tutto il mondo: la Scala di Milano, che sarà a Chicago e Washington con i giovani talenti dell’Orchestra dell’Accademia. Straordinari anche i concerti di Maurizio Pollini, pianista di fama mondiale. Dalla tradizione, ancora una volta, si arriva al presente e all’innovazione, questa volta con il Jazz. Nel Paese che gli ha dato i natali sono arrivati anche i nostri migliori interpreti di questo genere – Bollani, Cafiso, Fresu e Rava – e con loro altri grandi big del panorama musicale nazionale come Ludovico Einaudi, Pino Daniele e Mauro Pagani con la “Notte della Taranta”. Eccellenti anche le proposte in campo teatrale dove spiccano il debutto del Piccolo di Milano a Chicago, con le “Voci di dentro” di Eduardo de Filippo, interpretato da Toni Servillo, e la tournée di “Pinocchio”, scritto, messo in scena e interpretato con magistrale delicatezza da Massimiliano Finazzer Flory. Infine, Cultura come sinonimo di stile e qualità di vita. In questo contesto, tra le eccellenze del Bel Paese, non poteva mancare la nostra cultura enogastronomica, considerata ovunque – ma oltreoceano soprattutto – qualcosa di sublime e speciale. Come speciale è l’interpretazione dell’alta cucina italiana di Massimo Bottura, primo chef d’Italia oggi “Ambasciatore” d’eccezione in America di come la nostra tradizione culinaria si è evoluta. Con tre stelle Michelin e un ristorante, l’Osteria Francescana di Modena, al terzo posto nel mondo tra i World’s 50 Best Restaurants, Bottura ha offerto a Washington, New York e Los Angeles l’opportunità di un raffinato viaggio tra i sapori e i profumi delle Penisola. Sposando, ancora una volta, tradizione e innovazione.

di Susanna Bonini

Italia del Futuro
Mostra dedicata alle eccellenze italiane in campo scientifico-tecnologico
San Francisco, Los Angeles
Luglio – Ottobre, 2013

Mese della scienza italiana
Una serie di incontri tra scienziati italiani e studenti nel sud ovest degli Stati Uniti e un’esposizione sulla ricerca e sulle tecnologie che influenzano i nuovi stili di vita
Los Angeles, Italian Cultural Institute
Pasadena, Jet Propulsion Laboratory
Irvine, University of California
Settembre 2013

Codice sul Volo degli Uccelli di Leonardo dalla Biblioteca Reale di Torino
Esposizione del celebre manoscritto del 1505 di Leonardo che illustra i suoi disegni e progetti per una Macchina Volante
Washington DC, Smithsonian National Air and Space Museum
Settembre – Ottobre, 2013

New York, Morgan Library
Ottobre 2013 – Febbraio 2014

Bice Lazzari: Signature Line
In occasione dell’Anno della Cultura Italiana negli USA, il National Museum of Women in the Arts dedica una mostra monografica all’astrattista italiana
Washington DC, National Museum of Women in the Arts
In mostra fino al 22 Settembre 2013

Roberto Bolle and Friends
Gli astri della grande danza internazionale sono i protagonisti di uno spettacolo unico che ripercorre la storia del balletto, sotto direzione artistica è affidata unicamente a Roberto Bolle
Settembre, 2013
New York, City Center Theatre

Unesco. Italia
Mostra fotografica sui siti italiani iscritti nella lista UNESCO del patrimonio Mondiale
Miami, Main Library Auditorium – Giugno – Agosto, 2013
Joplin (MO), University of Southern Missouri – Agosto- Settembre 2013
Reno (NV), arte Italia – Settembre– Novembre 2013
San Francisco, The Italian American Museum – Dicembre 2013 – Gennaio 2014

Of Heaven and Earth: 500 Years of Italian Painting
La mostra presenta l’evoluzione tematica e stilistica dell’arte italiana, dal tardo Medioevo fino al XIX secolo, attraverso una collezione di pezzi unici di grandi maestri italiani, provenienti dal Glasgow Museum
Agosto – Novembre, 2013
Oklahoma City, Museum of Arts

Cleveland Italian Film Festival
12 Settembre 12 – 3 Ottobre 2013
Cleveland, Cedar Lee Theatre

Workshop MIT – Fondazione Bocelli
Una giornata di studio e confronto fra scienziati internazionali e italiani nell’ambito della ricerca scientifica e tecnologica e della valutazione dell’impatto sociale dei progetti di cooperazione
Dicembre 2013
Boston, MIT

Tesori d’arte recuperati: la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca
Il capolavoro di Piero della Francesca recuperato dal Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale in mostra in occasione dell’Anno della Cultura
Settembre 2013 –Gennaio 2014 Boston, Museum of Fine Arts
Gennaio 2014 – Marzo 2014, New York, Metropolitan

Gemme dei Medici
Per la prima volta all’estero, i capolavori appartenenti alla collezione di gioielli della famiglia Medici, che governò Firenze per 300 anni lasciando il segno nella storia dell’arte, presentati in una mostra unica
Aprile– Settembre 2013
Santa Ana, Bowers Museum

Muti dirige Verdi
Una serie di concerti presso la Chicago Symphony Orchestra , in occasione del bicentenario della nascita di Verdi
Chicago, Symphony Orchestra
Settembre 2013

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