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Gaetano Pesce

Si sa cosa è il design, visto che è nato un secolo e mezzo fa e si è presentato sulla scena della cultura come un mezzo di abbellimento del prodotto industriale. In seguito, nel ‘900, esso è diventato sinonimo di progetto innovativo, usato per creare oggetti che avessero il fine della funzionalità, della praticità e del buon uso dei materiali. In realtà il design era il fratello minore di quello che in architettura è chiamato lo Stile Internazionale, che ha avuto il contributo di architetti come Frank Loyd Wright, Walter Gropius, Mies van der Rohe, Alvar Aalto. Questa espressione dell’arte, che si chiama oggi Minimalismo, è diventato un modo di fare che si ripete ed è presente sia nell’edilizia che nella produzione degli oggetti. Dal canto mio sono sempre stato convinto che fosse possibile evolversi da questa corrente e pensare al Design come un commento della realtà, capace di esprimere valori di ordine politico, religioso, filosofico, esistenziale. In generale, val la pena ricordare che l’arte del passato è sempre stata un insieme di prodotti come il ritratto, il paesaggio, l’immagine religiosa che erano funzionali agli scopi richiesti dai vari clienti, come quello di ricordare le fattezze di una persona amata o desiderata. Se questo oggetto era poi modellato da un’artista, allora alla funzionalità si aggiungeva un aspetto più profondo, una qualità culturale. Allo stesso modo, ritornando ai nostri giorni, se il design ha anche un autore che sa esprimere la dimensione culturale, in quel momento esso diventa espressione artistica. Infine vorrei fare una piccola precisazione: che le categorie dell’arte sono fuori tempo. A mio parere non esiste più una specificità della poesia, della scultura, della pittura. Il nostro tempo è, infatti, multifunzionale e questa caratteristica è dovuta alla grande quantità di comunicazione che porta la nostra conoscenza a sondare campi sempre diversi.

Bio: Gaetano Pesce è nato nel 1939 a La Spezia. Dopo aver vissuto e lavorato a Venezia, Londra, Helsinki e Parigi si è trasferito nel 1980 a New York, dove tuttora vive. I suoi progetti multidisciplinari si trovano, fra gli altri, nelle collezioni del MoMa e del Metropolitan Museum of Art di New York, al Victoria and Albert Museum a Londra e al Centre Pompidou di Parigi.

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