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Fabrizio Ferri

Esiste l’Italia ed esiste l’immagine dell’Italia. Fortunatamente le due non coincidono nè una corrisponde all’altra. Qui in America riscontriamo come l’Italia sia ancora percepita come un sogno: uno stile di vita invidiabile, un punto di riferimento per la cultura mondiale e il fulcro della bellezza diffusa in un territorio seminato di storia e di opere d’arte, voluto da poteri che nel passato hanno scelto di comunicarsi con segni eterni; per questo hanno riconosciuto la necessità e il ruolo insostituibile dell’arte e dell’artista. Oggi tutto questo è cambiato, l’Italia invecchia male e si comunica peggio. Resiste nell’immagine e nel ricordo perché tutti la vogliono per come dovrebbe essere, ma non è più: dilaniata dalla corruzione prima che da ogni altra “crisi”, capace di sofisticare persino i propri prodotti alimentari, rovinando un patrimonio immenso e unico al mondo, non più capace di continuare ad usare l’arte per comunicarsi, aggrappata finché resiste all’immagine del proprio passato. Diamo una mano tutti perché il baratro si chiuda prima che sia tardi. Usciamo dal coro di chi si lamenta e agiamo anche da qui, da questo osservatorio privilegiato che è New York, per aiutare l’Italia a valorizzare la sua verità di meraviglioso paese. Approfittiamo di vederla da lontano, fuori dai condizionamenti, le polemiche, le risse politiche, per aiutarla a ritrovare se stessa. Il programma 60 minutes della CBS sull’agromafia è un segnale di allarme inquietante: facciamone tesoro e non aspettiamo che l’immagine del nostro paese corrisponda alla realtà di questo grave momento. Promuoviamo con tutte le nostre possibilità, idee, capacità l’Italia “giusta”, “sana” che può e deve emanciparsi dalla congiura di chi la avvelena. Al lavoro! L’Italia ricomincia da qui.

Autore di fama internazionale, Fabrizio Ferri, già musicista, inizia la sua carriera di fotografo esattamente nel 1970, appena diciassettenne, con scatti dedicati al costume politico. Rivolge presto il suo obiettivo al mondo della moda, trasferendosi temporaneamente a Londra, poi a New York. Il suo nome diviene in pochi anni tra i più ricercati e firma servizi per le riviste fashion più importanti al mondo: Vogue, Harper’s Bazaar, Marie Claire, Elle, Vanity Fair, GQ, Esquire, Interview. Amato per il suo stile essenziale eppure sofisticato, Fabrizio Ferri ritrae molti tra i volti “icona” degli ultimi decenni (Isabella Rossellini, Sophia Loren, Luciano Pavarotti, Roland Petit, Monica Bellucci, Naomi Campbell, Julia Roberts, Charlize Theron, Beyoncé, Susan Sarandon, Jessica Lange, Willem Dafoe, Sting, Madonna) e firma campagne per marchi e maisons universalmente noti – da Bulgari a Fiuggi, da Dolce & Gabbana a Ferragamo, da McDonald’s a L’Oreal – creando immagini divenute poi simbolo, sempre nette e inconfondibili. Tra le pubblicazioni fotografiche ricordiamo Open Eyed (1989), Acqua (1993), Aria (1996) e tra i cortometraggi Acqua (1993), Aria (1996), Prelude (1997), Carmen (1998), Passage (2013) e Rethink Energy (2014). Dal lavoro dedicato all’architettura razionalista italiana prendono inoltre vita Forma I – II (Design e Nudi di Architettura), una mostra e due libri presentati presso l’Auditorium della Musica di Roma (2004). Nel 2005 viene pubblicato Fontane Romane. Ferri incarna d’altra parte il prototipo contemporaneo dell’Uomo Rinascimentale. Come giovane imprenditore fonda Industria Superstudio prima a Milano nel 1983, poi a New York dal 1991. Entrambe le strutture rappresentano il primo complesso al mondo di studi fotografici polifunzionali, con sale di posa e strutture di servizio digitali e discografiche. Industria è stato anche il brand della collezione di moda da lui firmata, distribuita in tutto il mondo fino al 1998, e il nome di una compagnia aerea, Air Industria, attiva in Italia nel 2001. Nel 1997, sempre a Milano, Ferri instituisce l’“Università dell’Immagine,” fondata sull’indagine del rapporto tra sinestetica e percorso creativo. Nel 2001 Fabrizio Ferri ha creato e disegnato, tra gli altri, il marchio “Eataly”, venduto nel 2002 a Oscar Farinetti. Come compositore, tra gli spartiti di Ferri ricordiamo: Anima, opera contemporanea in forma di concerto, presentata per la prima volta al San Carlo di Napoli nel 2010 con scenografia fotografica da lui ideata; parte delle musiche e il soggetto di The Piano Upstairs, spettacolo di prosa e danza in prima visione al Festival dei Due Mondi sempre nel 2013; i brani di Passage, cortometraggio proiettato fuori concorso a Venezia nel 2013, ed interpretato dal vivo da Roberto Bolle e Polina Semionova durante il Gala Bolle and Friends nel 2014. Come scrittore, al 1992 risale il suo romanzo breve Discrete avventure di Vito Zuccheretti, uomo comune. Nato a Roma e per molti anni di base a Milano, Fabrizio Ferri vive e lavora a New York.

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