Cibo da strada: un fenomeno vecchio come il mondo, tornato in auge negli ultimi tempi, per diversi fattori concomitanti, quali la crisi economica, la crescente passione mediatica per il cibo ed il successo capillare sul web del food blogging, che ne stanno determinando un successo senza precedenti.
Cibo da strada: quello siciliano, innanzitutto! Perché la Sicilia ed il suo capoluogo, Palermo, si stagliano ai vertici mondiali del settore Street food, come rilevato dalle classifiche della rivista Forbes e di Virtual Tourist, a partire dal 2012.
Un’occasione ghiotta e globale per lanciare Appanelle, app per dispositivi mobili, come smartphones e tablets, ha deciso di cogliere, per valorizzare un patrimonio di gusto e cultura che soddisfano animo, intelletto e palato.
“La nostra applicazione – afferma, Alessandro Franchina, fondatore di Appanelle, nasce dalla volontà di raccontare il meglio di una tradizione culinaria millenaria, frutto di contaminazioni etniche, culturali e di materie prime, che da sempre hanno caratterizzato la storia della Sicilia. Un viaggio tra ricette, mercati popolari, vicoli, città e paesini siciliani, da offrire alla platea multiforme del web, attraverso funzioni e modalità social che permettano ad utenti ed operatori del settore o, ai semplici curiosi, di vivere un’esperienza che parte dal cibo e raggiunge sfere d’interesse di grande valore.Perché la Sicilia ed il suo Street food? Perché un panino con le panelle o ca meusa, un piatto di stigghiola o un ficurinnia agghiacciatu, un cannolo o una vastedda fritta, sono molto più che cibo da strada:sono un luogo dell’anima.
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