BLUE NOTE, PELLERITO, BIONDI E INCOGNITO: UNA FREDDA SERA DI GENNAIO SI TRASFORMA NELLA CALDA FESTA DELLA MUSICA
NEL TEMPIO DEL JAZZ IN ITALIA, UNA NOTTE DEDICATA ALLA SOUL MUSIC
Al Blue Note, tempio della musica jazz nel mondo, a Milano, città simbolo del made in italy, giovedì 19 gennaio si è consumata una serata speciale. La band inglese degli Incognito, considerata capostipite del genere acid-jazz, una delle migliori band funk e soul, e della black music in genere, di tutti i tempi, e il suo leader Bluey Maunick, oltre al calore del pubblico delle grandi occasioni, quello meneghino, quello che non si perde gli eventi davvero cool, ha avuto due special guest d’eccezione: Mario Biondi, la voce calda della soul music mondiale e il giovane batterista jazz di fama internazionale Gianluca Pellerito. Come li chiama Bluey Maunick, “i miei fratelli italiani”. Già, perchè sia Mario Biondi – ormai da anni una delle presenze più qualificate della nostra musica nel mondo – che il 17enne Gianluca Pellerito, batterista che ormai da un po’ di anni è tra i musicisti jazz italiani più apprezzati e conosciuti al mondo, sono passati dall’essere fan del gruppo inglese a compagni di musica e di amicizia. Dicevamo due fratelli per Bluey Maunick, che al Blue Note condivide e si gode a turno, con due emozionanti e coinvolgenti special guest, le loro straordinarie performance. Mario Biondi canta e vive su palco “London Town”, brano che lo ha visto voce solista proprio nell’ultimo album di inediti degli Incognito, “Transatlantic R.P.M.”. Gianluca Pellerito fa schizzare a 1000 l’adrenalina sul palco ed in platea con una “Talkin’ Loud” tutta energia, sorrisi e groove. Una festa per la musica e per il pubblico del Blue Note, che si è divertito e ha ancora una volta goduto di uno spettacolo unico come solo lo storico locale sa regalare. «Ho vissuto ancora un sogno – ha dichiarato Gianluca Pellerito, che già nell’estate del 2011 aveva dato vita insieme agli Incognito alla “Funky Jazz Night” – suonare con Bluey e con gli Incognito è la cosa più bella del mondo», ha concluso il giovane talento italiano. Mario Biondi, come al solito superlativo nella sua performance, ha regalato momenti di grande pathos: il più americano degli italiani, come ormai è definito da anni, ha duettato con Vanessa Haynes – fantastica singer della band inglese – con un feeling che solo una empatia tipicamente black poteva creare. Ancora una volta, la magia del Blue Note ha funzionato: una fredda serata di gennaio si è trasformata in una calda festa della musica. Hanno proprio ragione i Newyorkesi a chiamarlo “A Magic Place”.