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Jazz

Durante il weekend appena trascorso, il Tudo é Jazz no Porto Festival ha trascinato centinaia di persone al Armazém Utopia al porto di Rio de Janeiro, in Brasile. Il Festival Internazionale di Jazz è stato un enorme successo e ha superato tutte le aspettative della sua curatrice, Maria Alice Martins. Sabato 14 dicembre, il quartetto brasiliano Cobra Coral, la sua prima attrazione, ha aperto la manifestazione eseguendo “Lágrima do sul” dal cantautore brasiliano Milton Nascimento e Ebony and Ivory di Paul McCartney, in omaggio a Nelson Mandela. Inoltre il Festival si è distinto per la cantante brasiliana e l’attrice Alessandra Maestrini, José James, cantante e compositore e Afro Jazz, gruppo brasiliano, mescolando jazz, groove, reggae e afrobeat americano. Nella seconda giornata del Tudo é Jazz no Porto Festival, Domenica 15 dicembre, l’Italia Jazz Tappa Brasile è stata aperta dal cantante brasiliana Rita Lima, molto nota in Europa, in particolare in Polonia e Portogallo, seguita dal sassofonista brasiliano Leo Gandelman che ha presentato al pubblico “Vip Vop” il suo ultimo lavoro, in cui si ripercorre il meglio della musica brasiliana anni ‘50 e ‘60. Il Festival Internazionale di Jazz si è concluso in bellezza con la performance del batterista italiano Gianluca Pellerito. Insieme alla sua band, Gianluca ha suonato un commovente omaggio a Herbie Hancock, uno dei geni del jazz. Tra i concerti, ricordiamo il New York DJ Greg Caz, noto per il suo affetto per la musica brasiliana, ha fatto danzare il pubblico al suo ritmo.

Gianluca Pellerito

Un gran talento, la passione innata per la musica, la voglia di migliorarsi che cresce di giorno in giorno, il mondo come palcoscenico: ecco Gianluca Pellerito. Solo 19 anni e una carriera incredibile alle spalle, una predisposizione naturale per il jazz che lo ha proiettato nel mondo musicale internazionale, con la sua città natale sempre nel cuore: Palermo. Un nuovo lavoro “Jazz my way”, che il giovane artista sta portando in giro per il mondo con la sua band. Un tributo al grande Herbie Hancock, che ha ispirato sin dalla prima esibizione Gianluca, che debuttò proprio con un brano di Hancock “Cantalupe Island”, e da quel giorno è rimasto nella sua vita, ecco perché ha voluto dedicare il suo primo lavoro da band leader proprio a lui. La band di Gianluca è molto affiatata: Michael Eckroth, Luca Meneghello e Marco Panascia sono i suoi compagni di viaggio.    Il loro rapporto è cresciuto negli anni, sono sempre più amici intimi, ognuno dei componenti ha avuto un ruolo importantissimo nella crescita di Gianluca. Con Marco Panascia e Michael Eckroth ha condiviso infatti il palco del Kennedy Center di Washington tre anni fa, uno degli eventi più importanti della sua giovane carriera, e con Luca Meneghello ha condiviso il palco del primo concerto al Blue Note quando aveva appena 15 anni o il palco dell’European jazz Festival. Gianluca è molto giovane e nonostante il suo successo, rimane sempre un ragazzo che vive la quotidianità come tutti i suoi coetanei, passando il tempo con la sua ragazza i gli amici e dedicandosi ai suoi hobbies. Ormai sono 11 anni che il “talento jazz nostrano” gira il mondo e si diverte a suonare la sua musica, per lui è un sogno continuo, un insieme di emozioni uniche e irripetibili. Tanti i momenti importanti e i prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale, come in occasione dell’esibizione al Kennedy Center di Washington, su espresso invito della stessa famiglia Kennedy. Un’esperienza unica per Gianluca, che ricorda tutto di quel giorno, il viaggio da New York a Washington, le prove, il concerto e gli applausi, uno dei miei momenti più belli per l’artista. Un altro momento importante e degno di nota sono le Olimpiadi 2012 di Londra in occasione delle quali la band ha rappresentato l’Italia, esibendosi durante una manifestazione così speciale, di portata internazionale. Il 5 luglio 2013 poi, è la data di una una tappa significativa per Gianluca, che apre la serata inaugurale dell’Umbria Jazz, ritornando in Italia da protagonista, in quel palco dove aveva mosso i primi passi da musicista 11 anni prima. Diverse le contaminazioni musicali e gli influssi che ispirano il suo sound , come Peter Erskine che è stato anche il suo grande ispiratore nella batteria e con cui ha avuto il privilegio di registrare un CD Live e il grande Alex Acuna, registrazione avvenuta durante il concerto al Teatro di Verdura Three Drums Show che li ha visti protagonisti con le batterie e la grande orchestra della Fondazione The Brass Group. Il jazz di Gianluca è molto contaminato dal Funk, dal Fusion e dal lati, come emerge dal suo ultimo CD Jazz My way, dove il groove è protagonista. Anche se è proiettato verso il mondo, il cuore di Gianluca rimane palermitano, della sua città porta dentro il sole, la giovialità e la fantasia. Naturalmente non si ferma mai, i suoi progetti futuri prenderanno forma alla “Berklee College of Music” di Boston, dove conseguirà la laurea. Tra ritmo, emozioni e jazz, siamo riusciti a “rubare” un commento a Gialcuca subito dopo l’esibizione a Brasilia, durante la prima serata del nuovo tour, lo scorso 13 dicembre: “È bellissimo suonare in Brasile, il pubblico ti segue e pur seduto comodante puoi vedere i loro visi e corpi ballare, hanno la musica, il sound nelle vene e ti trasmettono un’energia unica”.

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