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Tra Palco e Regia

Renata Rainieri è una produttrice cinematografica ma la sua vita è ricca di molteplici esperienze lavorative perché non ha cominciato con la produzione ma come attrice. Cresciuta a Milano, vive a Roma da 30 anni. Il primo amore è il palcoscenico, attrice al Piccolo Teatro di Milano con Streheler e mimo alla Scala con Streheler e Abbado, contemporaneamente allargando i suoi orizzonti, è stata imprenditrice nei settori abbigliamento, pubblicitario e direzione commerciale e promozionale per gruppi editoriali come la Rizzoli. Si è inoltre occupata della direzione commerciale della tv privata GBR e per Publitalia per poi finalmente approdare alla produzione cinetelevisiva nel 1980 a seguito dell’incontro con Ugo Tucci già produttore affermato con film di successo come “C’era una volta il West” di Sergio Leone, “Giù la testa”, che ha lavorato con i più importanti registi dagli anni ‘70 in avanti. Possiamo annoverare tra i film per il cinema e per la Tv da lei prodotti a partire dal 1985 titoli come “Dramma Borghese” di Florestano Vancini, “Il Superfantagenio” di Bruno Corbucci, “La porta delle 7 stelle” di Pasquale Pozzessere e una serie di film per la Tv di grande successo come “Famiglia in giallo” (con Ugo Tognazzi), “Un commissario a Roma” (con Nino Manfredi), fino a “Due mamme di troppo” per la regia di Antonello Grimaldi. Appassionata di cinema si dedica anche alla distribuzione, al fine di portare in Italia film di grande valore come “Katyn” di Anzdrey Wajda, che vince il Globo d’oro e il Nastro d’Argento a Waida e “Popieluszko” di Rafal Wieczynsk, evento speciale presentato con Lech Walesa al “Festival del Cinema di Roma” (ottobre 2009). È nel 2010 che si presenta sul suo cammino l’occasione di una nuova sfida una produzione multilaterale europea tra Italia, Francia, Romania e Polonia: “Closer to the moon” per la regia di Nae Carnafil con un cast internazionale, Mark Strong (Zero DarK Thirty, John Carter, La Talpa, Sherlock Holmes), Vera Farmiga ( Tra le Nuvole, Il bambino col Pigiama a righe), Harry Lloyd (Jane Eyre, The Iron Lady). Renata Rainieri ci ha spiegato i motivi che l’hanno spinta a co-produrre il film: “Il primo motivo è squisitamente produttivo e cioè produrre un film confezionato in maniera tale da essere percepito e accolto da un pubblico internazionale e specificamente dal mondo di lingua inglese, come se fosse un film americano, ma con dei costi di produzione europei. A ciò aggiungendo tutti i benefici concessi dai singoli paesi ai prodotti cinematografici di nazionalità europea. Il secondo motivo è di carattere storico culturale in quanto riteniamo che la storia vera raccontata nel film, rappresenti la prima spallata al regime comunista dell’epoca e che la stessa sia stata provocata da un gruppo di ebrei intellettuali ed eroi contro i nazisti, prima comunisti convinti che successivamente, sentendosi traditi dalla rivoluzione, si sono ritrovati disposti a sacrificare la propria vita per contrastare il regime che li stava opprimendo”. La storia è tratta da un fatto realmente accaduto a Bucharest nel 1959. Siamo nel pieno della guerra fredda, nella Romania Comunista, dove vige uno regimi più repressivi dell’Est Europeo. Il governo e il partito sono scossi per una spettacolare rapina al furgone portavalori della banca di Stato, effettuata da un gruppo di persone che simulano una ripresa cinematografica, con tanto di cartelli di avviso “si gira”. Miliardi di Lei spariti. Non era mai successo in un paese dell’Est comunista. Si tratta di un insopportabile schiaffo all’autorità del regime e una beffa inaccettabile da parte della polizia e dei servizi segreti. Scatta la caccia ai presunti rapinatori e un mese dopo, quattro uomini e una donna, vengono arrestati. Ma chi sono? Sorpresa! Sono tutti eroi della resistenza della seconda guerra mondiale, tutti membri altolocati della società Rumena e del partito comunista, tutti con meno di quarant’anni, tutti ebrei che non potevano non sapere che quasi sicuramente sarebbero stati catturati e giustiziati; tutti si domandano perché mai l’abbiano fatto. L’inchiesta a tratti feroce della polizia giudiziaria, non porta a nessuna spiegazione e dopo un anno di indagini, si svolge il solito processo stile comunista e vengono condannati a morte. Ma, prima di eseguire la condanna, il Governo decide di renderla esemplare e ordina di realizzare un docu-film ricostruendo punto per punto la rapina come la stessa sia stata progettata ed eseguita, costringendo i detenuti ad interpretare se stessi, finta ripresa cinematografica inclusa. Questo docu-film realizzato dal governo comunista nel 1960, esiste davvero e interpretato appunto dai veri protagonisti i cinque autori della più spericolata e sorprendente rapina in banca nella storia di questo paese. Ed è proprio durante le riprese di questo film nel film, che capiremo il senso del gesto a prima vista incomprensibile, compiuto dai cinque protagonisti, il senso della loro stessa vita, il senso della storia e in verità della prima spallata al regime comunista del tempo. Ma non è tutto, il film racconta anche una tenera storia d’amore in un clima altamente drammatico di un thriller denso di suspance, con tratti anche di autentica comicità e un finale a sorpresa pieno di speranza e umanità. Il regista Nae Caranfil è una sorta di “cantastorie” che è riuscito a unire la commedia con situazioni tragiche. Ogni suo film è una lettera d’amore per il cinema. L’attrice Vera Farmiga in un’intervista ha detto che stare fuori dal proprio paese e lavorare con altre culture è importante: In Italia ha incontrato la produttrice Renata Rainieri che ha dato a lei e agli altri un’opportunità unica e sostiene di non poter non apprezzare chiunque investa soldi nel raccontare storie anche dolorose nonostante la crisi. La Rainieri Group ha deciso di espandere il loro programma di produzione di film e televisione anche negli Stati Uniti e ha perciò aperto recentemente la Rainieri Group USA guidata da Riccardo Rainieri.

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